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La lettera di natale dedicata agli anziani.

In qualità e nella veste di Presidente dell'Associazione Comunali di Mantova con questa mia lettera vorrei affrontare il tema degli anziani sotto svariati punti di vista. Un appello accorato e riferito alla loro presenza nelle famiglie perché garantiscono quell’affetto e quella prossimità molto utile ai figli e ai nipoti sia per la saggezza che hanno acquisito, sia per il sostegno morale ma anche economico che spesso offrono a situazioni difficili delle famiglie dei giovani, quando viene a mancare il lavoro o per altri problemi di vita familiare.


Quello della solitudine che spesso colpisce gli anziani che restano soli per la morte del coniuge e anche perché i figli li affidano ad una badante o li portano in una casa di riposo. Gli anziani posseggono un’esperienza grande perché la vita li ha resi saggi e ricchi di quella sapienza che non si impara a scuola, ma dal vissuto quotidiano e che resta un patrimonio di memoria e di forza da investire anche oggi nella nostra esistenza oltre che di esempio, di costanza, di coerenza e fedeltà ai valori che hanno rappresentato per loro e tutt’ora rappresentano per tutti un punto di riferimento fondamentale, quali sono la fede e l’amore per la famiglia.


Essi sono i custodi della nostra tradizione e storia. È quel grande compito educativo che non cessa mai con l’età, ma resta imperituro e fecondo anche quando sembra che la malattia impedisca agli anziani di svolgere quel ruolo di guida che avevano. Sempre la presenza in una casa di un anziano è portatrice di forza, di speranza e di tanto affetto. Avendo attivato il servizio di volontariato a sostegno degli anziani e sentite i loro pensieri vorrei intercalarmi con i familiari a loro cari e dire a loro che prima di decidere di portare un anziano in una casa di risposo o di accoglienza, a meno che non abbia bisogno di una indispensabile assistenza continua anche sul piano sanitario, è necessario che sia i figli che i nipoti ma anche tutta la società si attivino per il massimo impegno anche finanziario per mantenere l’anziano nel suo ambiente familiare e nella sua casa.


La famiglia monoparentale di oggi stenta a considerare tale scelta come giusta e doverosa e ricorre a realtà che stanno sempre più caratterizzando la nostra società. Nello stesso tempo l’assistenza domiciliare di cui tanto si parla non decolla e resta un miraggio mai realizzato non solo per questioni economiche, ma anche culturali e sociali. Si osserva, a volte paradossalmente, che una mamma o un papà o comunque due anziani genitori hanno dato la vita e fatto crescere con tanti sacrifici magari diversi figli e questi poi, a loro volta, non riescono a impegnarsi insieme per stare vicino, accogliere in casa o assistere con regolarità e sacrifico i loro genitori. Mi auguro che a Natale le famiglie che hanno anziani nelle case di riposo provvedano a invitarli a casa di qualche figlio o figlia e possano ricevere la visita gradita degli altri parenti. Le nostre comunità che seguono gli anziani nelle proprie case dovrebbero non limitarsi a questo pure importante servizio, ma allargarlo ad altri volontari che visitino e accompagnino tanti anziani soli e privi di quelle amicizie disinteressate che arricchiscono la giornata spesso lunga e carente di incontri significativi. Natale è la festa che vede riunita tutta la famiglia per vivere un’esperienza fraterna e un pasto insieme, un’occasione per lo scambio degli auguri sinceri e affettuosi, per scambiarsi regali e condividere così la gioia del dono. A Natale nessuno deve sentirsi solo e abbandonato e scartato ma per tutti c’è un motivo di festa e di serenità. Chiedo soprattutto ai bambini, ai ragazzi e ai giovani di saper spendere un po’ del loro tempo di vacanza da scuola, per stare a casa, insieme ai propri cari, genitori e ai nonni per offrire loro la gioia del Natale e l’attiva partecipazione a questo momento importante della loro famiglia.

 


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